Vi proponiamo nel seguente articolo una sorta di decalogo sul tipo di illuminazione da utilizzare in casa, stanza per stanza; cosa fare e cosa non fare per disporre della migliore luce in ogni ambiente della vostra dimora. Curiosi??? Ecco a voi tutti i segreti spiegati dai migliori esperti.
«In fase di progettazione dell’illuminazione della cucina non bisogna dimenticare che si tratta di un ambiente operativo» Steven Palombi.
Dunque, l’estetica è importante, ma essendo questo uno spazio molto utilizzato, l’illuminazione deve sottostare alla funzionalità e all’utilità richiesta dalle componenti come acqua e calore presenti in questo ambiente.
In primis è importante trovare le giuste soluzioni luminose per il piano cottura, che richiede particolari attenzioni non solo durante la cucina, ma anche per le pulizie, e per non incorrere in spiacevoli incidenti domestici. L’ideale sarebbe un’installazione base di almeno 300 lux distribuiti nelle diverse aree di lavoro.
L’esperta Giusy Gallina consiglia: «Evitare un impianto con la sola luce indiretta, soprattutto se si tratta di una stanza di grandi dimensioni, perché la luce si disperde e non permette d’illuminare a sufficienza il tavolo. Evitare anche spot orientati sul piano provenienti da zone limitrofe al tavolo, perché troppo spesso causa di abbagliamenti molesti».
«No alla luce colorata sul tavolo, falsa la percezione dei piatti, evitare inoltre livelli di illuminamento eccessivi e, se possibile, sospensioni troppo basse che impediscono di vedere chi ci sta di fronte.”
Consigliamo per questo motivo, la lampada a sospensione al centro, ad un’altezza tale che riesca ad illuminare tutto ciò che è posto sul ripiano principale.
Il soggiorno è per eccellenza il luogo adibito al relax, e quello delle riunioni familiari o con amici, va da sé quindi, che illuminazioni troppo forti, troppo basse o troppo alte siano da evitare, perché non vogliamo abbagliare i nostri ospiti, ma ricreare un’atmosfera pacata, rilassante e familiare, in cui immergersi sarà un piacere. Ideali sono dei cubi o fasci di luce più morbidi. Negli ambienti già molto colorati è da escludere l’uso di luci multicolor, mentre in ambienti con colori neutri è più sensato creare dei giochi di luce ed ombra spezzando la monotonia e la freddezza dell’ambiente.
Negli open space è prediletta una luce diffusa nella zona divano, mentre in cucina, sui fornelli, sono più adeguati dei faretti che coesisteranno con altre luci dirette sul tavolo.
«L’errore più comune che si commette nell’illuminare questo ambiente è posizionare corpi illuminanti incassati a soffitto o installati a parete nelle immediate vicinanze dello schermo. Dato che non sempre si guarda la televisione al buio, è preferibile evitare che gli apparecchi, una volta accesi, possano creare sgradevoli riflessi sullo schermo». Steven Palombi
La giusta soluzione prevede illuminazioni regolabili per creare una luce soffusa, che non disturbi la visione di un film.
La zona del bagno che necessita maggiormente di un’illuminazione adeguata risiede chiaramente dove è posizionato lo specchio per evitare ombre, dunque la luce frontale vince su tutte. Da evitare anche luci colorate per non rischiare di sbagliare le tonalità del make-up, o altre operazioni delicate di benessere.
Primo errore da evitare: non eccedere con i watt, la camera da letto non è il vostro studio, ma il vostro rifugio per il riposo e per la vostra intimità. Per un giusto compromesso, e per soddisfare anche chi ama un ambiente molto illuminato, sarebbe opportuno pensare a soluzioni con faretti che in base al numero di scatti si accendono a gruppi di luci o per intero a seconda delle esigenze. Si potrebbe posizionare una lampada da tavolo o una piantana comandata da interruttore, in alternativa.
I bambini sono un pericolo, quindi per la tranquillità di tutti è buona cosa evitare installazioni o applique in vetro o delicate per non ritrovarsi un campo minato in fase di gioco. Una mossa strategica sarebbe anche quella di evitare lampadari troppo infantili, perché i vostri marmocchi cresceranno, e vi ritroverete a dar via tutto ciò che ripudieranno nell’età adolescenziale. In questo caso una buona illuminazione, soprattutto in prossimità della scrivania da studio è più che opportuna, per evitare fastidiose ombre e affaticamento da vista.
Se dobbiamo illuminare uno spazio come un corridoio, che è semplicemente di passaggio verso altre stanze in cui vi è permanenza, allora sarà sprecata un’illuminazione importante, tutta via la funzione della luce in questo ambiente è marginale, di guida, dunque sarà più che sufficiente una luce diffusa di circa 100 lux.
Differente è la funzione delle luci per l’ingresso, questo, soprattutto se affaccia in ambienti più ampi e vissuti della casa, è bene che illumini a dovere ed esalti le zone che precede. Un’illuminazione vivace e particolare sarà la giusta soluzione.
Steven Palombi spiega: «Questa zona va considerata come un ambiente “tecnico”, per questo motivo bisogna adottare accorgimenti simili a quelli utilizzati in un tipico ufficio».
Va bene l’estetica, ma non deve essere un limite per l’aspetto dell’utilità pratica. Ad esempio, nelle postazioni dove sono presenti pc, tablet o macchinari, per evitare di affaticare la vista, occorre una lampada o un sistema d’illuminazione ad hoc. Si consiglia un valore uguale o maggiore ai 500 lux.
Meglio prediligere un’illuminazione alta dell’intero piano di lavoro con luce bianca e fredda, che possa agevolare i lavori domestici, come la visione di una macchia non evidente per il lavaggio, delle pieghe per poter stirare al meglio, o per non perdere la vista infilando il filo in un ago per i lavori di cucito.
Insomma, l’illuminazione in una casa è davvero un fattore importante, non sottovalutarlo, e per usufruire dei consigli mirati dei nostri esperti, richiedi una nostra consulenza.
Continua a seguirci per scoprire tante chicche utili per la tua casa.